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Il mio romanzo sei tu (Raffaelli 2019)

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Il mio romanzo sei tu (Raffaelli 2019) Questo romanzo è dedicato a Roberto, al nostro incontro all’Università di Padova, e ai primi sedici anni vissuti a Milano, in via Faravelli. Dove abbiamo messo le basi del nostro rapporto, fra difficoltà e diversità che non hanno spento la voglia di stare assieme.  Il matrimonio con Roberto Anzi, come dice lui, sono stati gli anni più belli. Infatti è nata allora la mia scrittura, strettamente intrecciata all’ala benefica che la presenza quotidiana di Roberto, non sempre facile, ha steso intorno a me, dandomi la sicurezza, l’affetto di cui avevo bisogno. Il libro si chiude con la postfazione di Saverio Falcone, il mio analista junghiano di Milano. Una chiusura reale e simbolica, che ha suggellato, in maniera davvero speciale, il nostro percorso analitico, ciò che era rimasto sospeso, quando mi sono trasferita a Treviso. 1) Lettera a Roberto: Carissimo, chissà se sarò capace di dirti quello che provo, non è la sincerità che mi manca ma lo spazi...

Michela Gusmeroli: Una sera dolcissima - di Giulia Tornesello

Sottile giovane donna il passo leggero conduce Una mano di giovane uomo è calda intrecciata  Audace congettura Intreccia pensieri segreti al grido gioioso aperto Forte l’amore conduce Orgoglio d’amore accompagna lo sguardo dolce Accarezza trasforma il caro profilo che sfida Profilo d’aquila Scolpito nel sole caldo sino al freddo marmo Amore spezzato conduce Sottile giovane amante donna spezzata il dolore conduce Il padre vita calore non basta a sciogliere il passo il freddo Quotidiano impossibile Il passo incerto trascina il giorno  non rimossa l’assenza materna Forte il dolore conduce Il mare è la madre sognata cercata ancora lontano Luce nel sole caldo azzurro luce infinita un piccolo punto All’isola Forte il dolore conduce Sottile la donna avventurosa cerca un approdo nel mondo L’isola mondo nuovo scoperto che basta a sciogliere il passo Passo scoperto Incerta la donna stringe ancora una mano dieci cento mille mani La sorella forte conduce Il giorno radiante non basta a con...

Nella mia stanza (commento di Sarina Lamarca)

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Presentazione con Sarina È un testo pieno di scritture dense di esperienze, esperienze personali che non impediscono di trovare similitudini, risonanze, in termini di esistenza, di mondo, di atmosfere vicine e antiche, abitate anche da noi. Già il titolo Nella mia stanza evoca un luogo familiare, perché ciascuno possiede una stanza, un luogo sicuro dove si sente protetto, libero di posare tutti i bagagli visibili e invisibili, essere quello che è. Il tema della stanza l’ho incontrato da ragazza leggendo il libro di Sklovskij dal titolo Zoo o lettere non d’amore , del quale ricordo poco ma mi è rimasta impressa la frase: Ogni uomo in ogni città ha diritto ad una stanza , una frase molto bella che non ha bisogno di commenti e che consegno così come è scritta. Tornando alla stanza di Michela: sono entrata,  mi sono seduta sulla sua sedia e ho guardato il suo mondo, le sue cose. Già nel suo libro Una sera dolcissima Michela descrive una stanza immaginaria, diventata poi reale nel sens...

Da Piccoli Approdi

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Via Broseta Io, Vanna, Enrico, Marco Antichi passi Il centro a stella di pietre colorate La via di muri medioevali I soffitti con pitture rinascimentali Il caminetto arde cenere a strati Monachine lungo la cappa Il bricco pronto sulla pietra calda Dietro la tenda come un’oasi verde e gialla L’abbraccio della sera paniere di cose buone I richiami degli uccelli le prime luci accese La pentola che bolle l’aria furtiva della notte Ore indisturbate lente come convalescenze Rintocchi ovattati lanugine leggera Sul tavolino un alone palpitante Affonda oltre il buio del cortile Oltre il pozzo delle ombre la danza Della nobildonna con l’antenato cardinale Nel silenzio trilla il campanello della portineria Nereggiante non annuncia alcuna visita Sbatte un’imposta freme la colata di verde Sul muro screpolato si aprono nel vuoto  Gli abbaini tondeggianti attoniti Dove corde d’invisibili bucati Sorreggono lo spettro del tempo andato Salimmo quel giorno portando una gran cesta Ascensione regale tr...

A Licia Pinelli con Roberto Signorini

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Con Roberto Signorini (6 aprile 2006), sul libro-intervista a Licia Pinelli, di Piero Scaramucci, Una storia quasi soltanto mia . Carissimo Roberto, ti ringrazio ancora per il libro che mi hai spedito, l'ho iniziato stanotte e concluso adesso. Ho trovato nell'esperienza di Licia, nelle sue parole sincere e profonde, molto aiuto: soprattutto il chiarimento della "durezza" che ha accompagnato anche me stessa dopo la morte di Elia. Licia la spiega come un bisogno di essere razionale, di non cedere alle emozioni che le avrebbero impedito di fare quello che era più importante e anche un "non dargliela vinta" a coloro che le avevano fatto così male. Ma è alla fine del libro che, secondo me, riesce davvero a cogliere il senso di questo atteggiamento quando parlando della moglie di un anarchico schiacciato in una cava di Carrara dice: -Lei questa morte non l'ha accettata e non l'accetterà mai. E' questa durezza di fondo delle persone che sono costrette a...

Piccola galleria

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  Vanna suor Cristina Rita Maria Io a Napoli Io a Milano Il mio segno zodiacale Giulia Gabriella Fausta Antonietta Teresa Serena

Le mie ispiratrici

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Parlare a sè Credo che non si debba fare troppa teoria su certe cose, soprattutto se riguardano l’esperienza personale, e la ricerca di una propria maniera per raccontarla. Ciò che a me è servito davvero sono stati gli incontri con altre scritture, capaci di invogliarmi, sedurmi, appassionarmi. Più numerose quelle delle donne, che hanno maggiore familiarità con l’intimità, non si preoccupano che la loro espressione sia giusta o sbagliata, rispetto al canone letterario. Queste sono le autrici che ho amato, e che continuo a seguire, in un ininterrotto dialogo, cominciato tanti anni fa. Proprio quando ho iniziato anch’io a praticare la scrittura, con una certa continuità, ho letto una delle cose più belle mai scritte per mettere in luce cosa significi parlare a sé (e l’autobiografia lo è, anche se può assumere forme diverse). Etty Hillesum, regalo della pittrice valtellinese Wanda Guanella Etty Hillesum Era un articolo di Saverio Vertone, pubblicato il 22 gennaio 1986, sul Corriere della...

La ‘mia’ Cenerella

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La Cenerella a Quarto Oggiaro Sapore dei cornetti ancora caldi, con cui cominiciava la giornata. Aprivo gli occhi, godendo il silenzio che precedeva lo svegliarsi delle altre. Inseguivo un’ombra, dentro l’acqua del grande specchio; mi perdevo fra le pieghe di un vestito; volavo sul soffitto a cercare la chiave di un mistero. Mi preparavo al loro risveglio, stringendo fra le dita il meraviglioso dono di quei giorni.                                                                         * Chi erano, chi siamo? Lina, di Napoli. Bruna, Luisita, Margherita, Luigia, Grazia, mia sorella e io, di Milano. In quale anno? Millenovecentosettantacinque. Quanto tempo è passato…o no?                                         ...

Il piacere

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 (Dalla seconda sezione di Una sera dolcissima , intitolata In ordine di apparizione ) Il piacere  Sul muretto dell'Aprica Il noce selvatico, che ombreggiava il terrazzino della zia, faceva delle palline verdi, dure che non maturavano mai e avvizzivano. Una volta ho provato ad assaggiarne una: mi ha riempito la bocca di un sapore aspro e amarissimo, che mi ha tolto per sempre la voglia di saperne di più. Quando c’era il vento forte, i rami più vicini picchiavano contro i vetri della porta – toc-toc –  come se fuori ci fosse qualcuno che bussava, dopo essere venuto su dal prato, aver attraversato la spianata di cemento con le sdraio ed essere salito dalla scaletta, che conduceva al terrazzino. Era la scorciatoia che prendeva la nonna al tramonto, quando dal paese giù in basso veniva a portarci il latte appena munto. La vedevamo camminare lungo l’argine senza riparo del torrente; rasentare la vasca del lavatoio, con la cannella d’acqua sempre corrente; attraversare il ponte...

Il mio piccolo mondo antico

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  Nel plastico l'asilo, l'albergo e le nostre due prime case a Sondrio Natale La facciata della nostra casa in via Cesare Battisti Con Rosetta e Bruna Con Bruna all'Aprica Col fiocco Sondrio dal liceo Tetti sotto il liceo