Da Piccoli Approdi
Via Broseta
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Io, Vanna, Enrico, Marco |
Antichi passi
Il centro a stella di pietre colorate
La via di muri medioevali
I soffitti con pitture rinascimentali
Il caminetto arde cenere a strati
Monachine lungo la cappa
Il bricco pronto sulla pietra calda
Dietro la tenda come un’oasi verde e gialla
L’abbraccio della sera paniere di cose buone
I richiami degli uccelli le prime luci accese
La pentola che bolle l’aria furtiva della notte
Ore indisturbate lente come convalescenze
Rintocchi ovattati lanugine leggera
Sul tavolino un alone palpitante
Affonda oltre il buio del cortile
Oltre il pozzo delle ombre la danza
Della nobildonna con l’antenato cardinale
Nel silenzio trilla il campanello della portineria
Nereggiante non annuncia alcuna visita
Sbatte un’imposta freme la colata di verde
Sul muro screpolato si aprono nel vuoto
Gli abbaini tondeggianti attoniti
Dove corde d’invisibili bucati
Sorreggono lo spettro del tempo andato
Salimmo quel giorno portando una gran cesta
Ascensione regale tra profumo d’arance
Alito pungente della bruma dicembrina
La scala fiancheggiata da nicchie ombreggiate
In cima lo stanzone deserta cattedrale
Solo una gabbietta cinguettante
Lascito di un inquilino misterioso
Col papillon di seta e il gioiello cangiante
Al primo piano la vecchia signora due stanzette
Il letto a baldacchino un passaggio segreto
Dietro l’arazzo di cielo stinto sopra la giovane
Una bellezza contadina nei fianchi nelle gambe
Ma il viso è quello di una madonna fiorentina
Venata d’oro lunare passa la notte sulla sua carrozza
Risuonano le pietre del cortile e la matrona sonnecchiante
Risveglia l’alba strisciante con passo delicato nell’androne
I cavalli dell’affresco scuotono le criniere polverose
Galoppando verso il nuovo sole e ancora stanzette tentatrici
Salotti secolari sgabuzzini con la reticella alla finestra
Una veletta senza vento infiniti geometrici intarsi
Orientaleggianti nel fantastico gioco delle perle di vetro
*
Tutto torna come un’onda…
(A Vanna, Enrico e Marco, amici carissimi, che mi hanno ospitato, un inverno, a Bergamo, durante gli anni Settanta.)